Un altro importante fattore per le escursioni è sicuramente quello di sapere dove si è e dove si sta andando per non rischiare di ritrovarsi in pessime situazioni. Esistono molti metodi per orientarsi, molti dei quali li fornisce la stessa natura. La tecnologia in questi anni ha poi fatto progressi enormi, consentendoci una tranquillità nell’orientamento fino a rendere inutili anche le nozioni basilari… Ma è proprio così? Immaginiamoci l’ultimo navigatore satellitare super tecnologico che, con le adeguate mappe (immesse anche da noi) ci conduce per boschi e valli fino alla meta. Immaginiamo anche il più tecnologico degli orologi con altimetro, bussola, barometro e termometro all-in-one, bellissimo ed elegante. Adesso immaginiamo anche di dover fare un trekking di più giorni, nel bel mezzo dei quali al nostro orologio si scaricano le batterie…male! Prendo il navigatore il quale si scaricherà in tempi rapidi se sempre acceso e sarà totalmente inutile in un bosco (mancanza di copertura satellitare). In quei momenti si comprende l’utilità estrema di strumenti più semplici ma pratici e difficilmente “demolibili”. Nei miei anni di trekking e avventure in montagna, ho capito che ogni strumento deve servire al suo specifico scopo e che miscelare più strumenti in uno serve solo a non utilizzarne nessuno se qualcosa va storto.
Vediamo adesso gli strumenti base per un buon orientamento:
Bussola: Conosciuta già dagli antichi navigatori, la bussola è strumento indispensabile all’orientamento in quanto ha la proprietà di orientare un ago con il campo magnetico terrestre e siccome questo ha i suoi famosi poli magnetici, l’ago punterà sempre su questi indicandoci un punto “fisso”. Notate che ho messo fisso tra parentesi perché questi punti o poli magnetici variano ciclicamente e quindi non sono mai nello stesso posto. Sulle cartine topografiche sono indicati i gradi di spostamento del nord magnetico dal nord geografico (declinazione magnetica) e possiamo calcolarlo per rendere il Nord sulla bussola allineato con il nord della mappa. La bussola che ci interessa per il trekking ha una caratteristica peculiare: Il traguardo. Il traguardo è solitamente un filo nel coperchio della bussola in una feritoia. Dovremo far coincidere questo filo ad un elemento facilmente riconoscibile (la cima di un monte, l’incrocio tra due valli, ecc) e allineare la tacca sulla lente d’ingrandimento. Attraverso la lente leggeremo la misura in gradi.
Altimetro: è lo strumento preposto alla misurazione della quota alla quale ci troviamo. Il suo funzionamento è dovuto alla variazione della pressione atmosferica a diverse altezze: più si va in alto e più rarefatta è l’aria e conseguentemente “preme” di meno. Se fate caso alla foto noterete che ci sono due scale: una espressa in millibar e l’altra in metri; meno millibar ci sono e più siamo in alto. Attenzione: la pressione atmosferica varia costantemente così dovrete tarare la quota indicata ogniqualvolta troverete un punto noto e quotato in mappa. Ricordatevi che se vi fermerete a dormire ad una certa quota, l’indomani dovrete ritarare l’altimetro che segnerà certo più o meno millibar. Questo è utile anche per definire l’andamento del tempo.
Binocolo: Non è strettamente necessario ma a volte comodo per identificare cime o luoghi lontani e trovarli successivamente in mappa. Non è necessario un binocolo da Bird watching potentissimo (ma pesantissimo), basta un piccolo binocolo leggero molto versatile.
Carta topografica: La bussola ci indica la rotta e la direzione di ciò che vediamo ma insieme alla carta possiamo anche sapere dove siamo, identificare i punti che abbiamo traguardato con la bussola e tracciare il nostro percorso fino alla meta. In una carta topografica vengono rappresentati simbolicamente tutti i rilievi, i fiumi, i paesi, le chiese, le strade… e cosa più importante le coordinate geografiche e le curve di livello. Le curve di livello o isoipse ci saranno d’aiuto utilizzando l’altimetro. Esse indicano una serie di punti alla stessa quota… è come se facessimo tante fette orizzontali di una montagna a quote definite. Ma poco usate e invece utilissime sono le coordinate geografiche. Immaginiamo di avere un compagno che si fa male e l’impossibilità di trasportarlo… identifichiamo con la bussola il posto dove siamo, ne troviamo le coordinate sulla carta e le trasmettiamo all’operatore del soccorso via telefono. Potremmo aver sbagliato di qualche cosa ma l’area sarà così ridotta che vi troverete l’elicottero sulla testa in men che non si dica. Le prossime volte vedremo in dettaglio ogni singolo oggetto e come utilizzare qualsiasi carta che avremo sottomano.