Voglio cominciare a descrivere l’attrezzatura base che ogni appassionato o chi vuol avvicinarsi ad una vita piena in montagna dovrebbe avere.
Prima di tutto un breve cenno agli imprevisti: come dice il termine, è ciò che non si può prevedere, quindi quando sentite qualcuno che vi dice “ho calcolato anche gli imprevisti” state veramente in guardia.
E’ logico che un minimo di attenzione alle variabili sia ambientali sia personali dobbiamo averla, ma è altresì importantissimo sapercela cavare in condizioni che esulano dal quotidiano.
Quindi non fidatevi mai troppo dell’attrezzatura, delle previsioni meteo, della vostra forma fisica, ma cominciate a pensare.
Pensare in condizioni normali sembra facile (guardandosi attorno qualche dubbio sorge!) ma in condizioni non previste potrebbe essere difficile e portare in casi limite anche al panico.
Quindi prima “attrezzatura” consigliata è la vostra intelligenza!
Con quella e un po’ di manualità riuscirete a superare praticamente ogni inconveniente.
Ad esempio riuscire a bivaccare senza tenda e senza sacco a pelo e riuscire ad accendere un fuoco dopo piogge torrenziali (il meteo dava bel tempo!) sono solo alcuni dei problemi che possono avere dei risvolti drammatici se capitano in periodi decisamente ostici.
Passiamo adesso all’attrezzatura vera e propria. Cominciamo dai piedi. Andare in montagna, comporta obbligatoriamente una camminata e la scelta dei “pneumatici” è fondamentale.
A seconda dell’escursione che dobbiamo compiere avremo ai nostri piedi i nostri inseparabili amici: gli scarponi.
Sul mercato ve ne sono tantissimi tipi e marche con una differenza di prezzo notevole. Quale scegliere? La domanda esatta è “quali NON scegliere”. Il prezzo a volte inganna quindi lo escludiamo. Primo: l’ergonomia. La forma dello scarpone è mutevole nelle varie marche ma la regola è che deve essere più conforme possibile alla forma del piede. I Talloni sporgono e lo scarpone deve seguire questa forma.
Secondo: i materiali. Scarsi materiali significano sofferenza del piede, facili rotture, bassa durata.
Terzo: la suola. Indispensabile ottima aderenza e buona tenuta sul percorso che dobbiamo fare.
Brutte le suole che ricordano i copertoni delle auto, totalmente inutili.
Quarto: la salute del piede. Ricordatevi che ci capiterà di dover camminare anche per giorni, per cui regoliamoci di conseguenza… meno plastica, sì alle solette intercambiabili, calzetti e calzettoni appropriati…
Quinto: l’estetica. Inutile. Volete mettere se ci salveranno in una qualunque montagna, con i piedi come due cotechini lessi, ma con indosso i nostri bellissimi, fluorescentissimi, inutilissimi scarponi marca X?
Qui sotto alcuni miei scarponi
1) scarponi da sci-alpinismo estremamente rigidi, ramponabili, snodati alla caviglia
2) scarponi da alpinismo invernale, ramponabili, adatti anche per ciaspole
3) scarponi da alpinismo-roccia in alta montagna rigidi e ramponabili
4) scarponi da alpinismo-roccia in alta-media montagna rigidi non ramponabili
5) scarponi da trekking per sentieri lunghi, flessibilità media
6) pedule da roccia per lunghe vie, ma passaggi più semplici, suola liscia alta aderenza
7) pedule da freeclimbing vie più brevi, passaggi difficili, suola liscia, altissima aderenza
8) scarpe da sci di fondo con attacco specifico, molto morbide
Tanto ancora ci sarebbe da dire ma voglio fermarmi qui.
Continuando l’avventura di questo blog ritornerò certamente sull’argomento.
Alla prossima
Thanks for good post