E’ il più noto sentiero del Parco del Monte Cucco e il più frequentato, almeno nella sua prima parte. Si parte dal parcheggio antistante l’albergo ristorante “Monte Cucco Di Tobia” in val di Ranco e, dopo circa cento metri si arriva al bivio col Sentiero 229. Si tiene la sinistra, come indicato dagli evidenti segnali, e si raggiunge, dopo 10 minuti circa, la “Madre dei Faggi”, dove si attraverserà la più antica faggeta del comprensorio. Continuando attraverso meravigliosi faggi si incontra sulla sinistra il Sentiero 226, che conduce prima all’ingresso della grotta del Monte Cucco, poi scende al pian delle Macinare e che quindi si offre benissimo ad un classico giro ad anello. Dopo poco si raggiunge la sorgente dell’ “Acqua Fredda” attiva tutto l’anno. Da questo punto il sentiero diventa più stretto ma comunque molto visibile e ben segnalato. Sulla destra incontriamo l’inizio del Sentiero 287 che, seguendo il letto del ruscello, conduce al Sentiero 229 il quale costeggia il Rio Freddo. A scanso di equivoci, anche se la sorgente e il rio hanno il nome simile, “Acqua Fredda” non è la sorgente di “Rio Freddo” in quanto questo nasce nella Valle di San Pietro un paio di km. più a monte risalendo dal Sentiero 236. Ma torniamo a noi.. Continuando per boschi e mantenendosi circa alla stessa quota raggiungiamo un altro bivio, quello col Sentiero 242. Anche questo ricongiunge al Sentiero 229 ed è un altro buon anello per conoscere meglio il Monte Cucco. Da qui si comincia a salire e dopo poco, sempre sulla destra, troviamo il Sentiero 241 che ci conduce all’abisso Boccanera. Dopo un tranquillo zigzagare per prendere quota ritorniamo in piano e dopo poco ci si presenta un punto panoramico d’eccezione: il “Passo del Lupo“. Da qui la vista è mozzafiato: lo sguardo si perde dal Monte Catria a Nord al Monte Strega, ma la vista sulla forra di Rio Freddo qualche centinaio di metri sotto è eccezionale (non per chi soffre di vertigini!!!). Continuiamo il sentiero e dopo qualche centinaio di metri, attraversando rocce conglomerate, si arriva al Pian delle Macinare con i suoi meravigliosi prati e il suo rifugio, “Mainardi“, aperto in estate. Tempo di percorrenza circa 1 ora, 1 ora e mezza.
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