Ma guarda tu se un geologo trekkista, climber, speleonauta, sciatore si deve mettere a parlare di piante! Beh, ovviamente non conosco tutte le piante in montagna ma quelle più utili si. La genziana maggiore, (Gentiana Lutea L.), è una di quelle ma, per mia somma sfortuna, ne è anche vietata la raccolta (sigh).
Le sue proprietà sono conosciute da tantissimo tempo e sono soprattutto digestive e febbrifughe. Pensate che un amaro per definirsi digestivo ne deve contenere almeno un 10 % sul totale delle erbe impiegate. Ha anche forti proprietà di regolare le vie biliari e bilanciare la secrezione dei succhi gastrici. Io ho imparato a conoscere l’amaro di Genziana in Abruzzo dove è presente sulla Majella. I suoi areali sono molto limitati (da qui il divieto di raccolta) e vanno dall’arco alpino all’appennino ma solo a quote superiori ai 1200 mt. e non dappertutto. E’ una pianta quindi a protezione totale. Ma allora come facciamo ad usare questa forza della natura? Semplice: andiamo in erboristeria! Adesso vi do la mia ricetta per preparare un liquore digestivo portentoso.
Dosi per un litro:
- 750 ml di vino bianco secco possibilmente non trattato
- 250 ml di alcool puro
- 15 grammi di radice essiccata di Genziana Maggiore
- 1 cucchiaio di zucchero
Si procede come segue: si versa la Genziana nel vino e si lascia in infusione per un mese al buio e muovendo il tutto giornalmente. Dopo 30 giorni si aggiunge l’alcool e si lascia riposare per altri 10 giorni. Al termine si aggiunge lo zucchero e si filtra il tutto. Si otterrà un amaro ottimo per il dopo pasto. Attenzione a non mettere troppa radice, pena ritrovarsi con un intruglio amarissimo e imbevibile. La radice è veramente amara, quindi non esagerate! Ho trovato ricette che dicevano di usare 100 grammi/litro ma vi posso assicurare che ho usato 30 grammi per 3 litri ed è riuscita perfettamente. Un mio amico ne ha usata circa la stessa dose per un litro ed ha dovuto diluirlo con un altro litro e mezzo… vedete voi!
marco,
guarda che se sto male… ;-)
p.s
qua la neve si sta sogliendo a dovere e le cime iniziano a chiamare. quando vieni :-) ?
Ha ha! Io sono ancora vivo e vegeto… e un bicchierino di genziana autoprodotta me lo faccio sempre volentieri!!! Per quanto riguarda le tue montagne partirei anche subito ma devo far combaciare due cose: lavoro e famiglia. Però quando posso arrivo, stanne certo! Ciao Giovanni!
Attenzione! Dal confronto con immagini di altri esemplari di genziana major da me trovate su internet, quelle suriportate mi sembrano più il veratro (che è velenoso) e non la genziana lutea. Non sono un esperto, ma vi invito a controllare. Cordialità
Grazie per la segnalazione ma sono due piante di genziana lutea molto giovani e ancora non in fiore. La differenza tra le due piante sta principalmente nell’attaccatura delle foglie contrapposte che nel veratro avviene sfalsata mentre nella genziana le due foglie sono contrapposte alla stessa altezza. In questo caso non vi sono i fiori e i semi che nella genziana crescono ad ogni attaccatura di foglia. Ringrazio per la nota che dimostra attenzione e sentitevi sempre di commentare anche negativamente. Grazie ancora.