Visto che ormai, mio malgrado, sono diventato un esperto nell’attirare i temporali, ho messo a punto anche delle tecniche per evitare, nel limite del possibile, gli effetti nefasti di una forza della natura, rapida, ma devastante.
I temporali si formano dallo scontro di un fronte caldo e umido con uno freddo e secco con conseguente formazione di nubi in rapida espansione, sia in verticale che orizzontale ma con una estensione limitata. Un temporale colpisce piccole aree ma con molta violenza, con nubifragi e spesso con grandinate. Ma il vero pericolo sono i fulmini che in questi momenti sono numerosissimi e colpiscono anch’essi un’area limitata. Il fulmine si forma per la repentina scarica a terra dell’elettricità statica che si è formata dallo sfregamento delle due masse d’aria e quando il voltaggio è sufficiente, scocca l’arco con la terra. Si parla di cifre impressionanti dell’ordine che va dagli 1 ai 10 gigavolt e dagli 1 ai 200 KA.
Devastante! Ma come possiamo cercare di evitare di essere colpiti da un fulmine? Certezza assoluta non c’è ma ricordiamo che l’evento è praticamente rarissimo (intendo che un fulmine colpisca un uomo). Pensate a quanti fulmini si abbattono quotidianamente anche solo in Italia… Quindi con un po’ di buon senso possiamo cercare di evitare anche quelli più vicini. Innanzi tutto, all’avvicinarsi di un temporale, allontaniamoci dalle creste. E’ la regola fondamentale. I fulmini preferiscono la via più rapida e una cresta è un ottimo luogo dove scaricare l’energia. Poi, non andiamo a infilarci sotto qualche albero isolato ma, se ve ne è la possibilità, infiliamoci in un bosco basso e fitto o in bassa valle e togliamoci rapidamente di dosso tutta la “ferramenta” (picozze, ramponi, moschettoni, ecc.) e lasciamoli a qualche decina di metri da noi. Telefonini, anelli, collanine metalliche, orologi, tutti nello zaino, da lasciare insieme alla ferramenta. Alla larga anche dai ripari sotto roccia a meno che la roccia soprastante non sia molto alta: con pochi metri sopra la testa il fulmine, colpendo la cresta, può seguirne il contorno e infilarsi nel vostro “sicuro” rifugio. Se siete in tenda le probabilità di essere colpiti da un fulmine sono praticamente pari a zero a (meno che non si tratti di una vecchia canadese nel qual caso i pali metallici di sostegno fungono da buon parafulmine!!!). Se state seguendo una via ferrata… trovate immediatamente una cengia e allontanatevi dal cavo! Se siete costretti a camminare ugualmente, passate lontano dagli alberi radi e possibilmente seguite un percorso nel fitto del bosco, nel fondovalle; in mancanza di alberi, in piena radura, vi consiglio di fermarvi e mettervi accucciati con la testa tra le ginocchia e, se lo avete, col caschetto in testa (non per i fulmini ma per eventuale grandine). Spero che le mie esperienze risultino utili e comunque ricordatevi che, a meno di non andarlo proprio a cercare, il fulmine non cercherà voi!!!
Alla prossima!
(foto tratte dal libro “Che tempo fa” di Dieter Walch e Ernst Neukamp – Idealibri S.p.a.)