Sembra solo a me o quest’anno il fresco è arrivato leggermente in anticipo?
La mattina mi alzo e fuori ci sono già 12 – 13 gradi, temperature che gli anni passati di solito erano di ottobre inoltrato… Sapete che vi dico? Io comincio a togliere le ragnatele dai miei sci e a prepararli (-mi) per la stagione. E mentre lo faccio vi darò alcune nozioni sulle diverse tipologie di sci. Sciare per chi vive in montagna o in posti dove la neve la fa da padrona per tutto l’inverno (es. i paesi nordici), significa non solo divertimento ma soprattutto la possibilità di movimento in zone altrimenti isolate. Nella mia concezione della montagna, non mi piace per niente l'”artificializzazione” dello sci: sono contrario agli impianti di risalita che deturpano il paesaggio in maniera pressoché definitiva, a chi si fa trasportare dall’elicottero in quota, alle strade aperte in maniera indiscriminata, alle masse in generale e alle mode del momento. Sì lo so che mi tirerò addosso le ire di chi ci lavora ma questo è il mio pensiero che vede il divertimento come giusto coronamento a una fatica e a un lavoro anche di squadra.
Quanti tipi di sci conosciamo? Quello che tutti conoscono bene sicuramente è quello alpino o da discesa con sci largo, più o meno sciancrato per facilitare le curve, con attacco bloccato avanti e dietro per uno scarpone specifico e non utilizzabile che per questo scopo.
Con questo tipo di sci e di scarponi sono bandite le salite, tranne qualche leggero dislivello fatto a scaletta o a spina di pesce.
No, non fa per me… Faccio anche discesa ma la fila allo skilift, la ressa sulle piste, tutte queste tutine colorate all’ultima moda… Una discesa e un bicchierino al par-terre…
Sci di fondo. Con variante fondo escursionismo. Adesso ci siamo! Salite, discese, neve fresca, lunghi tragitti con la tenda e lo zaino sulle spalle… Questo è il mio modo di vedere e vivere la natura e la montagna. Un modo di sciare che è molto più faticoso ma è anche più tecnico e spettacolare: mai visto una discesa con tecnica Telemark? E’ di una bellezza e purezza tecnica mozzafiato.
Poi il solo fatto di poter percorrere valli e boschi con la neve, salire canaloni e bivaccare in quota tutto con i propri sci è un’avventura indescrivibile!
Lo sci da fondo si distingue per la sua sagoma stretta e l’attacco solo frontale che mantiene il tallone libero.
Lo sci da fondo escursionismo ha una larghezza leggermente superiore e le lamine.
Comunque per chi si avvicina all’escursionismo anche lo sci da fondo normale con le squame sotto è più che sufficiente.
Sci Alpinismo: Lo sci ha la forma simile a quello da discesa ma la differenza sta negli attacchi, che hanno la possibilità di sganciarsi dietro per effettuare la progressione in salita, nella possibilità di montare le pelli di foca sempre per la salita e la grande comodità di usare scarponi ramponabili ad assetto variabile (inclinazione fissa per la discesa e sblocco caviglia per salita e piano).
E’ l’evoluzione dell’escursionismo dove si eseguono passaggi in alta quota e percorsi estremi.
Io pratico ormai da anni lo sci di fondo escursionismo e ho provato anche lo sci alpinismo e devo dire che, nonostante la fatica, ciò che si gode a fine giornata o a fine avventura è indelebile…
Trovarsi in quota di fianco alla tenda da soli al tramonto, in mezzo a cime innevate, rosse e rosa e il sole che ti augura la buona notte fa venire le lacrime agli occhi… Ma questa è un’altra storia…
Per il momento pensate bene quello che volete “combinare” in montagna e fino a dove arriva il vostro grado di avventura; in base a questo decidete quale tipo di sci praticare.
Nei prossimi post entrerò nello specifico di ogni tipologia di sci dove vedremo in modo (spero) dettagliato i particolari.
4 thoughts on “Attrezzatura per la Montagna – Lo Sci”
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sci di fondo e niente altro. cosi’ si vive la montagna!
Eh si Giovanni. Io la penso proprio così. Sarà faticoso ma le sensazioni a fine “avventura” sono impagabili.
Scusa se mi intrometto nel tuo blog, ma non posso fare a meno di salutare un Marco Fraternali, visto che mi chiamo nello stesso modo.
Benvenuto al mio omonimo!!! Magari appassionato anche tu di montagna…
Ciao
Marco